Votes taken by Paper Moon

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    Recensione di "La confessione di Memory"

    Patina Gappah

    Cover La confessione di Memory


    Informazioni riguardo a "La confessione di Memory"


    Titolo: La confessione di Memory
    Autore: Patina Gappah
    Editore: Guanda
    Trama: «La storia che mi hai chiesto di raccontarti non comincia con la penosa mostruosità della morte di Lloyd. Comincia il lontano giorno d’agosto in cui io avevo nove anni, il sole mi scottava il viso pieno di bolle e mio padre e mia madre mi vendettero a un estraneo.»

    In un Paese come lo Zimbabwe, segnato dalla superstizione, sembra che per Memory non ci sia possibilità di salvezza. Cresciuta in una famiglia povera nei sobborghi di Harare, Memory fin da bambina è emarginata dai compagni e tenuta a distanza dalla sua stessa madre, perché è «nera ma non nera, bianca ma non bianca», affetta da un’anomalia – la condizione di albina – che molti considerano una maledizione. A nove anni la sua vita cambia completamente, quando senza spiegazioni i genitori la affidano a Lloyd Hendricks, un uomo colto, sensibile ed eccentrico, discendente di una ricca famiglia di coloni inglesi. Memory cresce sotto la sua tutela e scopre così un mondo che le era precluso: il lusso, l’agiatezza, ma soprattutto i libri e lo studio. Per quell’uomo Memory dovrebbe provare solo riconoscenza: perché allora si trova rinchiusa nel braccio della morte, accusata di averlo ucciso? Perché non manifesta alcun rimorso? Come sono andate le cose in realtà? Resta una sola speranza per lei, un ultimo appello: dietro suggerimento del suo avvocato, la ragazza inizia ad annotare i suoi ricordi, muovendosi tra passato e presente, cercando di districarsi tra gli incubi dell’inconscio e gli inganni della memoria, tessendo pagina dopo pagina una storia di colpe taciute, di affetti negati e di ossessioni. E dalla voce forte, serena, a tratti sferzante della protagonista, emerge il ritratto folgorante di un’Africa in bilico tra arretratezza e modernità, di un’umanità in lotta per sconfiggere le miserie dell’anima.

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    Dalla trama mi aspettavo una cosa meno confusa, del genere che in un capitolo Memory parlasse della sua vita passata e un quello dopo tornasse a raccontare della vita che sta facendo in carcere, in attesa della sentenza, invece non c'è un esatta suddivisione delle due cose, in quanto lei sta scrivendo tutto questo a un altra persona, proprio come una lettera o un diario rivolto a questa giornalista di nome Melinda. Scrive tutto di getto e ci sta che le cose non siano nettamente divise e un po' confuse, ma mi aspettavo anche una descrizione più completa della sua vita con Lloyd e del loro rapporto, cosa che arriva solo all'ultimo terzo del libro.
    Ci sono frasi e termini scritti nella sua lingua natale senza alcuna traduzione o nota a parte, cosa che non mi è piaciuta e che saltavo a piè pari appena intravedevo il corsivo con cui erano scritte. Non che siano così essenziali per capire la storia, che si è rivelata essere la ricerca di Memory del suo posto nel mondo. Ironia della sorte, lo trova dove la gente non si augura mai di finire. All'ultimo capitolo mi sono scese un paio di lacrime, non ho potuto impedirlo. Non c'è un lieto fine, ma nemmeno una conclusione tragica e si addice perfettamente al libro. Forse, se capiterà l'occasione, leggerò altri libri di questa autrice.
    Stile di scrittura: scorrevole
    Consigliato a: a chi piacciono le storie introspettive, piene di errori umani, ma anche di amore e generosità.
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    cover Italiana

    cover originale
    (Cover Originale)

    Titolo: La confessione di Memory
    Titolo originale: The book of Memory
    Serie: Autoconclusivo
    Autore: Petina Gappah
    Editore: Guanda
    Genere: narrativa contemporanea
    Data d'uscita: 27 Ottobre 2016
    Costo previsto: € 18,00 cartaceo, € 6,99 E-book
    Pagine: 224


    Trama: «La storia che mi hai chiesto di raccontarti non comincia con la penosa mostruosità della morte di Lloyd. Comincia il lontano giorno d’agosto in cui io avevo nove anni, il sole mi scottava il viso pieno di bolle e mio padre e mia madre mi vendettero a un estraneo.»

    In un Paese come lo Zimbabwe, segnato dalla superstizione, sembra che per Memory non ci sia possibilità di salvezza. Cresciuta in una famiglia povera nei sobborghi di Harare, Memory fin da bambina è emarginata dai compagni e tenuta a distanza dalla sua stessa madre, perché è «nera ma non nera, bianca ma non bianca», affetta da un’anomalia – la condizione di albina – che molti considerano una maledizione. A nove anni la sua vita cambia completamente, quando senza spiegazioni i genitori la affidano a Lloyd Hendricks, un uomo colto, sensibile ed eccentrico, discendente di una ricca famiglia di coloni inglesi. Memory cresce sotto la sua tutela e scopre così un mondo che le era precluso: il lusso, l’agiatezza, ma soprattutto i libri e lo studio. Per quell’uomo Memory dovrebbe provare solo riconoscenza: perché allora si trova rinchiusa nel braccio della morte, accusata di averlo ucciso? Perché non manifesta alcun rimorso? Come sono andate le cose in realtà? Resta una sola speranza per lei, un ultimo appello: dietro suggerimento del suo avvocato, la ragazza inizia ad annotare i suoi ricordi, muovendosi tra passato e presente, cercando di districarsi tra gli incubi dell’inconscio e gli inganni della memoria, tessendo pagina dopo pagina una storia di colpe taciute, di affetti negati e di ossessioni. E dalla voce forte, serena, a tratti sferzante della protagonista, emerge il ritratto folgorante di un’Africa in bilico tra arretratezza e modernità, di un’umanità in lotta per sconfiggere le miserie dell’anima.


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    È incredibile che ci abbia messo così tanto per leggere un libro che scorre così bene. Marzo mi ha dato parecchio filo da torcere. La leggerezza della Kinsella è ineguagliabile e adoro che gli sviluppi avvengano in modo tanto naturale e spontanei, senza forzature.
    Ammetto che leggendo la trama mi erano venute in mente cose come "oddio, la stanno incastrando in qualche modo" oppure "magari sta sognando tutto e alla fine del libro si sveglia ancora nel 2004, proprio il giorno del funerale del padre". Niente del genere, ma i colpi di scena non mancano di certo e sono di tutto rispetto.
    Ci sono momenti in cui vorresti prendere a schiaffi Amy, la sorellina problematica; dare una scrollata a Eric, che pare indifferente a tutto e tutti tranne che al suo lavoro; ancora di più vorresti urlare contro alla madre che si interessa solo dei suoi innumerevoli cani a discapito delle figlie. I personaggi sono ben costruiti, con una loro storia sulle spalle, e a questo proposito, avrei voluto più informazioni su Jon, che nomina solo sua madre in un'occasione, senza approfondire troppo. Dettaglio trascurabile, che si nota a mala pena durante la lettura.
    Avrei solo voluto leggerlo in un momento migliore, godendomelo appieno.
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    Come molte persone a cui è piaciuta questa saga, sono irrimediabilmente rimasta delusa dal finale. Al momento sto cercando di rimettere tutto in ordine nella mia testa, ma probabilmente per riuscirci dovrei rileggermi tutto dal primo libro e sapendo come va a finire non so se me la sento.
    Ho avuto risposta al come e perché Eulalia è diventata "Dio", al come e perché il mondo si è spaccato e perché Ofelia somigliasse così tanto a Eulalia. Alcune spiegazioni non mi soddisfano e altre le trovo cosi logiche da far male. Altre ancora non le avrò mai, tipo perché Seconda non riesca a esprimersi con frasi sensate.
    Non sono sicura di che voto dare. Da una parte trovo che il mondo creato da Christelle Dabos sia un capolavoro, dall'altro penso che se ha iniziato a scrivere la storia sapendo già come farla finire sia una sadica di prima categoria e io non sono tanto masochista da apprezzare la cosa. Vorrei lasciare il giudizio in sospeso fino al momento in cui farò pace con tutto questo, ma per ora mettiamo un 2 e mezzo.
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    Il thriller poliziesco non è il mio genere preferito, ma i misteri da risolvere hanno sempre il loro fascino, anche se riguardano morti e tragedie varie. Se poi c'è anche una storia d'amore la cosa non guasta. Non essendo avvezza al genere, devo dire che tutto si è rivelato diverso da come lo immaginavo e ogni rivelazione era diversa dalle mie ipotesi. Erica rimane coinvolta con le indagini dell'omicidio della sua migliore amica d'infanzia, ma ci sono anche aspetti della sua vita a fare da sfondo. Lei torna nel paesino in cui è cresciuta a causa della morte dei suoi genitori e sta ancora elaborando il lutto occupandosi di quello che si sono lasciati dietro. La sorella dovrebbe darle una mano, ma anche lei ha i suoi problemi, da cui si spera riesca a uscire. Non è da escludere che prima o poi leggerò anche gli altri libri della serie, perchè anche se il caso è stato risolto e si è scoperto anche dettagli extra, molte cose legate alla vita di Erica e della sorella sono rimaste in sospeso, come la casa dei genitori a cui è molto legata e che rischia di essere venduta.
    In generale il libro non mi è dispiaciuto e ogni tanto fa bene uscire dalla propria comfort zone, ma continuo a preferire altri generi.
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    Confermo di aver letto e accettato il Regolamento della Sfida dell'Alfabeto.
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    Questo libro sembra quasi trattare i viaggi nel tempo, ma a ben pensarci non è così. Sicuramente mi aspettavo tutto tranne questo. Mi ero immaginata giochi di ruolo, in stile isekai o addirittura una specie di rito di passaggio per il paradiso o l'inferno. Inutile dire che niente di quello che avevo ipotizzato era giusto.
    Inizialmente parte un po' lento, infatti ho faticato a ingranare, ma una volta raggiunta la parte intrigante è stato facile finirlo. Non che il personaggio di Aiden sia particolarmente affascinante, come anche quello di Anna, ma la loro storia mi è piaciuta molto. Il fatto che entrambi si siano svegliati con il nome dell'altro sulle labbra pur non ricordando niente è il tipo di romanticismo per cui ho un debole. Non che qui il romanticismo faccia da padrone, ma c'è, è innegabile.
    L'autore ha usato il caso mai risolto di Evelyn Hardcastle come sfondo per parlare di seconde possibilità, di come e quanto le persone possano cambiare, di non aggrapparsi ostinatamente al passato quando il presente è offre così tante possibilità. È questo che io ho intravisto in questo libro, il che è strano, visto che io stessa non sono molto brava a lasciar andare il passato per concentrarmi sul presente.
    Una lettura un po' intricata, ma che per chi è abituato agli intrecci dei viaggi nel tempo come me potrebbe apprezzare.
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    Ho visto che questo libro viene classificato come fantasy, ma dopo averlo letto, mi sto chiedendo cosa ci sia di fantastico. Sebbene all'inizio del libro mi sia passata per la testa una miriade di possibili spiegazioni che implicavano viaggi del tempo e simili, a lettura conclusa non c'è niente del genere. Tutto ha una spiegazione assolutamente razionale, a cominciare dalle risate che sente appena entra in casa dello zio, le ciocche di capelli uguali ai suoi che trova nei cassetti di camera sua e via dicendo.
    Lo zio che viene mandata a controllare per verificarne la salute mentale in realtà ha tutto l'aspetto di una persona autistica. Un genio con meccanismi di tutti i tipi, ma quando si parla di relazionarsi con le persone va nel panico, come anche quando le sue rassicuranti abitudini vengono stravolte. Katharine si scopre bravissima a trattare con lui una volta capito il tipo di persona con cui ha a che fare. Un uomo anziano che si comporta proprio come un bambino.
    Un intera tenuta creata a misura e beneficio di una sola persona, praticamente un intero villaggio che vive per questa persona. A fine libro c'è una nota che dice sia davvero esistita un uomo che ha creato un borgo dando lavoro a un sacco di gente e che il tutto è ispirato proprio a quello.
    Ci ho messo un po' per ingranare con la lettura, ma arrivata all'ultima pagina non ho potuto che pensare "wow". Sono passata subito al seguito.
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    Libro di genere umoristico, quindi abbastanza divertente e piacevole da leggere, ma il modo con cui alla fine si risolve tutto mi ha lasciata perplessa e confusa. A un certo punto sembra che si prospetti una battaglia come si deve, salvo poi finire prima di iniziare.
    Mi piace l'amicizia fra Crowly e Azraphel, anche se non so se loro la definirebbero così. Tra i personaggi che preferisco, oltre a loro due, c'è sicuramente Agnes Nutter, la strega che lascia ai suoi discendenti un libro pieno di profezie che li riguardano. La spiegazione di come funzioni il suo dono mi ha ricordato L'orologiaio di Filigreestreet, dove Mori possiede quasi la stessa capacità.
    Un passaggio in particolare in questo libro descrive al meglio l'intera faccenda e può aiutarvi a decidere se può fare per voi o meno, nell'indecisione: L'Inferno non è una grande riserva di cattiveria, pensava Crowly, ne il Paradiso è un sorgente di bontà; sono solo due fazioni opposte nella grande partita a scacchi dell'universo. Il fatto è che la vera grazia e la vera cattiveria albergano nella mente degli uomini.
    Nelle ultime pagine Azraphel fa un'osservazione niente male sulla possibilità che non si tratti di una partita a scacchi, quanto di un solitario, ma è meglio se la chiudo qui o potrei finire per fare spoiler senza pietà.
    Si merita 4 calamai.
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    Recensione di "Il bastardo della regina"

    Robin Maxwell

    Cover Il bastardo della regina


    Informazioni riguardo a "Il bastardo della regina"


    Titolo: Il bastardo della regina
    Autore: Robin Maxwell
    Editore: Piemme
    Trama: Da quando ha scoperto la terribile sorte toccata alla madre Anna Bolena, Elisabetta ha fatto a se stessa una tenace promessa: mai avrebbe messo la sua vita nelle mani di un uomo, mai e poi mai avrebbe condiviso il potere con un marito. Salita al trono nel 1558, Elisabetta I viene incoronata regina. Neanche quando scopre di portare in grembo il figlio del suo amante Robert Dudley, Elisabetta si convince di cedere. Nessun matrimonio riparatore. In gran segreto, Elisabetta porta a conclusione la gravidanza ma al momento del parto il neonato, che la regina crede morto, le viene sottratto e dato in adozione.

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    Gli storici ambientati in Inghilterra mi affascinano sempre, soprattutto se ambientati fra il XIV e il XVI secolo circa. La regina Elisabetta in particolare offre parecchio su cui romanzare. Robin Maxwell ha scelto di scrivere la vita del possibile figlio di Elisabetta dopo aver trovato documentazione della sua esistenza. Intendiamoci, lei non ha mai ammesso di aver avuto alcun figlio, ma quel che l'autrice ha raccontato potrebbe benissimo essere successo davvero, in quanto i tempi combaciano e anche i pochi avvenimenti relativi alla vita di questo figlio bastardo sono documentati e lei si è limitata a scriverci una storia intorno per riempire i buchi. Abbiamo anche uno scorcio sul perchè Elisabetta prenda certe decisioni, in particolare quella di non sposarsi mai e gli alti e bassi che questo ha causato alla sua relazione con Robin. Si può dire che ha anticipato di molto le donne dei giorni nostri non volendo sottomettersi a un marito e dimostrando che anche da sola poteva governare l'Inghilterra più che egregiamente.
    L'ho trovato molto completo come libro, non lasciando molte domande senza risposta, uno storico scritto come si deve, da vari punti di vista, quindi non posso che consigliarlo.
    Stile di scrittura: abbastanza scorrevole
    Consigliato a: agli amanti della storia inglese, in particolare di Elisabetta I.

    Edited by Paper Moon - 25/1/2020, 11:53
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    Recensione di "Rainbow Bridge"

    Stella Zenchi

    Cover Rainbow Bridge


    Informazioni riguardo a "Rainbow Bridge"


    Titolo: Rainbow Bridge
    Autore: Stella Zenchi
    Editore: Independently published
    Trama: Fort Morgan, Colorado. Mark Taylor, militare delle Forze Speciali sospeso temporaneamente dal servizio, è costretto a fermarsi in città, stremato da mesi di vagabondaggio e in fuga da un passato che lo tormenta. Non si sente un eroe, e l’ultima cosa di cui ha bisogno è innamorarsi. Respinto dalla volontaria del centro comunitario dove ha cercato rifugio, per Mark tutto sembra precipitare, finché un facoltoso rancher gli offre ospitalità e lo aiuta a trovare lavoro in un cantiere edile. Per Mark è un nuovo inizio, anche se temporaneo. La Jordan Costruzioni lo fa sentire subito parte di una famiglia, ma tutto si complica quando incontra Rebecca, la figlia del capo. Una donna bella, ricca e off-limits, soprattutto per lui, che non ha niente da offrirle. Quando un imprevisto li fa conoscere meglio, scoprono entrambi che è impossibile ignorare l’attrazione reciproca… ma l’esercito rintraccia Mark, e lo mette di fronte alle sue responsabilità, costringendoli alla separazione. Per Mark non c’è scelta, deve andarsene, ma lasciare Rebecca fa vacillare tutte le sue certezze…

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    Trovare libri che lascino il segno sta diventando sempre più difficile. La tipologia più comune è quella del "carino, ma non memorabile", dove rientra anche questo libro. Quei libri che non raccontano niente di nuovo, con i soliti protagonisti più o meno tormentati, dove l'uno guarisce l'altro. Roba trita e ritrita, ma che resta comunque piacevole da leggere. Credo che sia questa la caratteristica tipica dei libri da spiaggia, quindi se volete portarvelo al mare avete la mia approvazione. Detto questo, dovete anche aspettarvi un militare che per ragioni che vengono spiegate solo dopo è anche un senzatetto, che viene aiutato da varie persone a riacquistare un po' di dignità un aspetto umano raccomandandolo per un lavoro. La sua situazione è solo temporanea, non prevede di restare a lungo, infatti cerca di resistere all'attrazione che prova per la figlia del datore di lavoro, che di certo non si fa desiderare visto che lo considera diverso da tutti gli uomini conosciuti fino ad allora. Inutile specificare che lei non ha alcuna esperienza in materia. Il lieto fine è d'obbligo.
    Si, carino e piacevole, ma niente di che.
    Stile di scrittura: scorrevole
    Consigliato a: ideale per passare qualche ora senza impegno.
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    Recensione di "L'annusatrice di libri"

    Desy Icardi

    Cover L'annusatrice di libri


    Informazioni riguardo a "L'annusatrice di libri"


    Titolo: L'annusatrice di libri
    Autore: Desy Icardi
    Editore: Fazi
    Trama: Se si potesse leggere con l’olfatto, quale sarebbe l’odore dei libri?
    Torino, 1957. Adelina ha quattordici anni e vive con la zia Amalia, una ricca vedova, parsimoniosa fino all'eccesso, che le dedica distratte attenzioni. Tra i banchi di scuola, la ragazza viene trattata come lo zimbello della classe: alla sua età, infatti, non è in grado di ricordare le lezioni e ha difficoltà a leggere. Il reverendo Kelley, suo severo professore, decide allora di affiancarle nello studio la brillante compagna Luisella. Se Adelina comincerà ad andare meglio a scuola, però, non sarà merito dell’aiuto dell’amica ma di un dono straordinario di cui sembra essere dotata: la capacità di leggere con l’olfatto. Questo talento, che la ragazza sperimenta tra le pagine di polverosi volumi di biblioteca, rappresenta tuttavia anche una minaccia: il padre di Luisella, un affascinante notaio implicato in traffici non sempre chiari, tenterà di servirsi di lei per decifrare il celebre manoscritto Voynich, “il codice più misterioso al mondo”, scritto in una lingua incomprensibile e mai decifrato. Se l’avidità del notaio rischierà di mettere a repentaglio la vita di Adelina, l’esperienza vissuta le lascerà il piacere insaziabile per i libri e la lettura.
    In un appassionante gioco di rimandi letterari, il romanzo di Desy Icardi racconta dell’amore per i libri attraverso la storia di una lettrice speciale. Intrecciando le vicende della zia Amalia, tra modisterie e palchi del varietà negli anni Trenta, a quelle di Adelina, che arriveranno a sfiorare il mondo dei segreti alchemici, L’annusatrice di libri ci consegna una commedia avvincente e paradigmatica sul valore dei libri sviluppata con briosa ironia e grande garbo.

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen: :pen:
    La copertina non è delle più belle, quindi confesso che avevo sorvolato sul libro etichettandolo come noioso. In realtà non si è rivelato come mi aspettavo, a cominciare dall'idea che mi dava il titolo, visto che spesso non mi degno neppure di leggere la trama. L'immagine che mi ero fatta era di una bambina che si limitasse a odorare l'odore della carta, invece lei percepiva le immagini che i precedenti lettori del libro si erano fatti. Immagini evocati dai profumi. La cosa è intrigante, no? Se solo mi fossi presa la briga di leggere la trama forse non l'avrei ignorato.
    Altra idea che mi ero fatta era che fosse un libro che elencasse tutta una serie di episodi di questa bambina, episodi di vita quotidiana tutto tranne che avventurosi. Be', anche qui mi ero sbagliata alla grande. Mentre Adelina cerca di capire questa sua nuova capacità c'è anche un professore e un amante della letteratura in cerca di fama, che cercando di decifrare un antico libro che nessuno è mai riuscito a capire faranno passare un bruto quarto d'ora alla nostra protagonista.
    Ma non dimentichiamoci della zia Amelia, che in pochi mesi subisce un evoluzione niente male. E' proprio grazie a un libro che capisce le reali intenzioni del presunto spasimante, quando fino a quel momento aveva sempre snobbato qualsiasi tipo di lettura. Un personaggio che parte suscitando antipatia finisce col dare grandi soddisfazioni, uno dei punti forti di questo libro, a mio parere. L'atmosfera vintage da un pizzico di fascino in più alla storia.
    Stile di scrittura: scorrevole.
    Consigliato a: chi ama le ambientazioni di qualche decennio fa, quando ancora non esistevano i cellulari e i computer come li consociamo oggi.

    Edited by Pagi79 - 17/1/2022, 12:46
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    Recensione di "Sei ancora qui"

    Daniel Waters

    Cover Sei ancora qui


    Informazioni riguardo a "Sei ancora qui"


    Titolo: Sei ancora qui
    Autore: Daniel Waters.
    Editore: Sperling & Kupfer
    Trama: Veronica Calder, sedici anni, non ha sempre paura dei fantasmi. A volte quasi non le importa di vederli ovunque attorno a sé. Fanno parte della sua vita ormai, non può evitarli. Eppure, ci sono giorni in cui farebbe volentieri a meno di incontrare l'inquietante signora all'angolo di Case Street, o di dividere lo specchio con lo sconosciuto ragazzo biondo apparso come se niente fosse alle sue spalle. Ma è così dall'Evento, ovvero dal cataclisma che ha messo fine alla vita di milioni di persone. Da allora gli spiriti delle vittime sono dappertutto, abitano le città in un'insolita e quotidiana convivenza con i sopravvissuti. Per alcuni, la loro presenza è a tratti persino confortante, un modo come un altro per avere i propri cari ancora accanto a sé. Veronica preferirebbe che quelle anime potessero riposare, ma in fondo, anche per lei, vedere suo padre ogni mattina, seduto al solito posto in cucina, a leggere il giornale, è meglio di non vederlo affatto. C'è qualcuno, però, che ancora non si è arreso a questa nuova realtà. Qualcuno che, distrutto dal dolore, ha deciso di mettere in atto un piano tanto ambizioso quanto terribile. Un piano che soltanto Veronica può fermare.

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    Trovo questa copertina un po' inquietante, ma il libro non lo è molto. Si, ci sono fantasmi ovunque e la trama da thriller non è rilassante, ma non ha niente di troppo spaventoso. Si legge bene, ma avrei voluto che fosse spiegata meglio la faccenda dell'evento, che per me è rimasta molto confusa. Si fa anche cenno al fatto che i fantasmi si siano già manifestati in passato in seguito a una qualche tragedia di massa, ma il tutto rimane troppo abbozzato, per me che mi piacciono le cose che s'incastrano per bene, come un puzzle. Non mi piace quando le cose sono spiegate solo a metà. Tra l'altro nemmeno il finale mi ha soddisfatta appieno. Il nemico è stato sconfitto e tutto è bene quel che finisce bene, ma non ho capito l'ultima scena e a chi si rivolge Veronica. Sarò tarda io, che posso farci. Magari col film mi si chiariranno più cose, chissà.
    È scritto bene e i personaggi sono resi altrettanto bene, quindi il mio problema con questo libro è proprio lo sfondo, la base, diciamo. Per il resto non è stato male, ma speravo in qualcosa di più.
    Stile di scrittura: scorrevole
    Consigliato a: ragazzi e ragazze non troppo cresciuti. Magari dentro i 19 anni.
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    cover Italiana

    cover originale
    (Cover Originale)

    Titolo: Sei ancora qui
    Titolo originale: Break My Heart 1,000 Times
    Serie: Autoconclusivo
    Autore: Daniel Waters
    Editore: Sperling & Kupfer
    Genere: thriller e suspence
    Data d'uscita: 2 ottobre 2018
    Costo previsto: € 17,90 cartaceo, € 8,99 E-book
    Pagine: 315


    Trama: Veronica Calder, sedici anni, non ha sempre paura dei fantasmi. A volte quasi non le importa di vederli ovunque attorno a sé. Fanno parte della sua vita ormai, non può evitarli. Eppure, ci sono giorni in cui farebbe volentieri a meno di incontrare l'inquietante signora all'angolo di Case Street, o di dividere lo specchio con lo sconosciuto ragazzo biondo apparso come se niente fosse alle sue spalle. Ma è così dall'Evento, ovvero dal cataclisma che ha messo fine alla vita di milioni di persone. Da allora gli spiriti delle vittime sono dappertutto, abitano le città in un'insolita e quotidiana convivenza con i sopravvissuti. Per alcuni, la loro presenza è a tratti persino confortante, un modo come un altro per avere i propri cari ancora accanto a sé. Veronica preferirebbe che quelle anime potessero riposare, ma in fondo, anche per lei, vedere suo padre ogni mattina, seduto al solito posto in cucina, a leggere il giornale, è meglio di non vederlo affatto. C'è qualcuno, però, che ancora non si è arreso a questa nuova realtà. Qualcuno che, distrutto dal dolore, ha deciso di mettere in atto un piano tanto ambizioso quanto terribile. Un piano che soltanto Veronica può fermare.

    Collegamento a Recensione MFE by



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    Edited by Lele-sette - 7/8/2019, 17:37
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    Recensione di "Dimmi di noi"

    Rebecca Quasi

    Cover Dimmi di noi


    Informazioni riguardo a "Dimmi di noi"


    Titolo: Dimmi di noi
    Autore: Rebecca Quasi
    Trama: Esther, introversa e spigolosa, scopre dopo un incidente di non essere figlia naturale dei suoi genitori e ciò la porta ad allontanarsi per cinque anni da casa.
    Questo allontanamento acuisce la sua introversione e il suo isolamento fino a decidere di avere un figlio con l'inseminazione artificiale per coronare definitivamente l'autarchia sentimentale.
    A otto anni dalla nascita di sua figlia Miriam, una strana malformazione al cuore della bambina la costringe a cercarne il padre biologico... che risulta essere un introverso professore di fisica il quale, come lei, ha fatto della solitudine il suo stile di vita. Ma le due ostinate solitudini non hanno fatto i conti con la personalità dirompente della piccola Miriam...

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    Non è quello che io definisco un romance, ma è il genere che ci si avvicina di più.
    Questo libro è stato una sorpresa. Essendo uno di quelli presi in un momento in cui erano gratis, c'erano alte probabilità che si rivelasse niente di che e invece... L'inizio è dedicato a come Esther decide di avere un figlio con l'inseminazione artificiale, ma questa non è solo la storia di come una donna desideri essere il centro del mondo di qualcuno o di come due persone riescano ad avvicinarsi nonostante il loro carattere introverso. C'è anche Miriam, cresciuta senza un padre e viziata da tutti, che si ritrova ad adattarsi a uno stile di vita completamente diverso e che solo grazie alla sua malformazione cardiaca riesce a conoscere suo padre. Tra l'altro, questa bambina di 8 anni è un fenomeno. Così piccola, ha già capito quanto gli uomini della sua vita siano manovrabili grazie al suo carisma. Peccato che Joe non cada ai suoi piedi. Anche la sorella di Esther mi piace molto. All'inizio pensavo che il suo carattere solare fosse di quelli spensierati e che non sanno davvero imporsi, ne usare ironia e sarcasmo. Be', sbagliavo: quando serve sa imporsi eccome. Stessa cosa per Joe, che pur essendo introverso può rivelare a tratti una determinazione non da tutti. Un po' come Esther, sì, ma lei non ha saputo colpirmi più di tanto.
    In conclusione, la caratterizzazione dei personaggi è il punto forte di questa storia, ma anche al narrazione non è male e se vi capita fra le mani ve lo posso anche consigliare.
    Stile di scrittura: scorrevole.
    Consigliato a: chi vuole una storia carina e tranquilla dove il destino disegna strade inaspettate.
82 replies since 13/11/2011
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