Arrivo all'Istituto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Haiko~
        +1   -1
     
    .

    User deleted



     Amanda Lowry Amanda LowryShadowhunter

    Giunse a Londra di venerdì, con 20 anni di libri stipati in una valigia verde mela; scesa dal pullman preso all’aeroporto si ritrovò a Highgate, a circa otto chilometri dall’Istituto; sebbene il tempo non era dei migliori per una passeggiata Amanda non si lasciò scoraggiare. Il traffico era fitto e i londinesi correvano affaccendati da ogni parte, dopo circa 30 minuti di cammino il cielo si era rannuvolato e la costrinse a prendere un taxi. Scorse le guglie dell’istituto dopo circa 15 minuti di tragitto. Pagato il tassista attraversò un imponente cancello di ferro battuto sormontato da un arco e percorse il cortile rotondo interamente circondato da mura; nonostante avesse letto molto riguardo all’Istituto di Londra, eretto nel sito di quella che un tempo era la chiesa di All-Hallows-the-Less, rimase comunque colpita dalla sua bellezza architettonica; un enorme portone dai battenti di quercia costituiva l’ingresso, mentre l’intero edificio era in pietra, strutturato su due piani, 3 considerando la soffitta; appariva maestoso, una campana delle guglie suonò segnando mezzo giorno.
    Amanda si asciugò nervosamente le mani sui jeans; si fece forza e spinse il portone, il quale si aprì per il suo sangue di shadowhunter, nonostante i 14 anni che aveva passato con i Nephilim ancora le pareva strano che gli Istituti non avessero serrature con chiave, se non per conservazione storica.
    Non appena varcata la soglia la maestosità della costruzione mise in soggezione Amanda, che cercò di farsi piccola piccola per non farsi notare; il più silenziosamente possibile trascinò la sua valigia all’interno e chiuse il portone.
    I suoi libri le avevano già impartito una buona geografia dell’Istituto, così Amanda riuscì ad arrivare alle stanze degli ospiti al secondo piano senza problemi;parve non vi fosse anima viva nei corridoi, così quando una cameriera apparve da un corridoio secondario fece sussultare Amanda
    “Oh, pensavo sareste arrivata solo oggi pomeriggio, Amanda giusto? Mi scuso per la fredda accoglienza ma non aspettandola sono scesi tutti a consumare il pranzo a piano terra, scelga pure una delle stanze vuote di questo corridoio, non appena Alexandra avrà finito la raggiungerà”
    Amanda ringraziò la cameriera e vagò qualche minuto per il corridoio, l’Istituto aveva più stanze di quante se ne potessero contare e potevano viverci contemporaneamente centinaia di Cacciatori. La stanza che scelse era di pietra, come tutte le altre; ma qualcosa nell’arredamento l’aveva colpita, come se avessero cercato di mantenere uno stile d’altri tempi; al centro era collocato un grande letto a baldacchino. Il copriletto di velluto era spiegazzato nel punto dove Amanda aveva poggiato la valigia. Le tende erano aperte, e un elegante tappeto era steso sul pavimento. Non c’erano quadri né fotografie appese alle pareti, nessun ornamento ingombrava i ripiani degli scuri mobili di legno, segno che nessuno l’aveva abitata da molto. Vicino al letto c’erano due sedie, l’una di fronte all’altra, separate da un tavolino. In un angolo, un paravento cinese aggiungeva un tocco d’oro e rosso alla stanza.
    Stanca dal viaggio per ingannare l’attesa di Alexandra si mise pigramente a svuotare la valigia.
    Impilò metodicamente i suoi libri su un cassettone di legno e infine appese con cura i vestiti nell’armadio ,scelse un vestito grigio a maniche lunghe per cambiarsi dopo il lungo viaggio. La fame e la curiosità presero il sopravvento, spingendo Amanda a curiosare per l’istituto.
    Trovò per prima l’ampia sala da ballo dove ogni Natale si teneva una festa per l’Enclave − il termine usato per definire il gruppo di Cacciatori che vivevano a Londra, mentre per i Cacciatori americani come lei il termine era "Conclave”.
    Scendendo una rampa di scale si arrivava al soggiorno, un locale accogliente dove le pareti, invece di essere di pietra nuda, erano rivestite di un vivace tessuto stampato a foglie e gigli. Il fuoco ardeva in un grande camino davanti al quale erano accostate parecchie comode poltrone. Nella stanza c’era anche una grande scrivania di legno;poi fu la volta dell’armeria ,centinaia di mazze, asce, pugnali, spade, coltelli e perfino alcune pistole appesi alle pareti, nonché una collezione di vari tipi di armature, dai gambali indossati per proteggere gli stinchi a cotte di maglia intere. La stanza,a parere di Amanda più bella fu la biblioteca , lunga quasi 80 metri e alta 20. Coronata da una cupola decorata con affreschi .Miliardi di volumi erano esposti in librerie alte fino al soffitto , alcuni riposti in speciali teche a seconda della loro rarità, un vero paradiso, era la più grande di tutte… di quelle occidentali, perlomeno.

    Dopo la biblioteca fu la volta della cucina e sala da pranzo dove tutti gli shadowhunters stavano pranzando, Amanda si sporse timidamente oltre l’uscio e scorse una donna dai capelli rossi, si fece coraggio ed entrò.
    .



    Edited by Haiko~ - 22/7/2014, 20:51
     
    Top
    .
  2. Emos
        +1   -1
     
    .

    User deleted




    Quella mattina Alexandra si era alzata girovagando in fretta e furia per l’istituto cercando di ricordare a tutti i presenti che, di lì a poco, avrebbero avuto visite.
    Aveva bussato alle porte delle camere, lasciato bigliettini appesi un poco ovunque e poi, giustamente, svampita come era se ne stava quasi dimenticando.
    Era seduta a mangiare tranquillamente quando qualcosa le scattò nella testa, costringendola a mollare di colpo la presa delle posate per darsi una sonora pacca in fronte, prima di alzarsi dalla sedia - rischiando quasi di farla cadere - volgendo lo sguardo verso il corridoio e notando così la figura di una giovane ragazza.
    “Oh cielo.” Commentò semplicemente, dandosi una rapida sistemata ai vestiti che indossava. Niente tenuta da cacciatori quel giorno, solo un semplice paio di pantaloni bianchi e una camicetta a mezze maniche azzurra chiara, accompagnata da una giacchetta leggera nera.
    I capelli di lei erano raccolti in una coda alta, nonostante fra tutte le corse che aveva fatto alcune ciocche le erano uscite e ricadute ai lati del volto.
    “Devo ammettere che la aspettavo un poco più-“ guardò poi l’ora e sospirò, scuotendo piano la testa “Nulla, scherzavo.” E accennò quindi un sorriso di convenienza ad Amanda, mettendosi al suo lato prima di indicare con la sinistra la sala da pranzo.
    “Ebbene, immagino che lei sia affamata. Oh, dare del lei ad una ragazza così giovane.. posso darti del tu, sì?” e non aspettò neppure una risposta, facendole segno di seguirla mentre si riavviava al tavolo dove poco prima stava finendo di pranzare.
    “Siediti siediti. Prima di tutto, com’è andato il viaggio? Hai avuto problemi? Imprevisti?” domandò tutto di un fiato, sempre mantenendo un piccolo sorriso sul volto.
    “Devi sapere che molti Shadowhunter in questo momento non ci sono.” La avvisò subito, alzando appena le spalle. “Lo sai no..” e le fece un piccolo occhiolino, divertito “I giovani e la loro voglia di girovagare per le vie di Londra senza meta” alzò poi di scatto la destra, come se stesse cacciando un qualche insetto, prima di tornare a scuotere la testa.
    “Comunque sia. Hai bisogno di qualcosa? Spero che qualcuno ti abbia già mostrato una stanza dove metterti. Oh, ne abbiamo così tante qui ancora inutilizzate.” Sospirò appena, poggiando poi il gomito sul tavolo, richiudendo la destra in un piccolo pungo prima di appoggiarsi sopra.
    “E ovviamente se dovesse servirti una giuda turistica, posso accompagnarti senza problemi. Anche se qualcosa mi dice che preferirai curiosare per i fatti tuoi.”
    A momenti neppure faceva parlare Amanda, da quanto era presa a fare domande.”Hai già avuto occasione di visitare il centro di Londra? Oh, gran bel posto! Tante luci. Forse troppa gente, non saprei.” Commentò infine, scuotendo la testa poi veloce, facendo sbattere la coda più volte sul collo.
    “Devi scusarmi, sai..” si sporge quindi un poco verso la giovane, ridacchiando divertita “I nuovi arrivi mi entusiasmano sempre” e lo disse quasi fosse un segreto, prima di ritornare un poco più composta, osservandola quasi severa adesso. “Ovviamente il fatto che sei nuova potrebbe metterti un poco a disagio, immagino, quindi per qualsiasi cosa, puoi chiamarmi senza problemi.”

     
    Top
    .
  3. Haiko~
        +1   -1
     
    .

    User deleted



     Amanda Lowry Amanda LowryShadowhunter

    Un tornato dai capelli rossi; nulla poteva essere più esplicativo per descrivere Alexandra; in un nanosecondo era riuscita a porgerle una ventina di domande.
    Amanda la fisso un momento come se fosse stordita e infine tutto d'un fiato cercò di rispondere a quella moltitudine di domande
    “Oh ehm suppongo di essere in anticipo, il viaggio è stato confortevole e senza problemi, come unico imprevisto il tempo, mentre venivo qui ha incominciato a piovere e ho dovuto prendere un taxi; sono un pochino affamata si,suppongo possa chiamarmi Amanda , nessun problema" concluse arrossendo un poco..

     
    Top
    .
  4. Emos
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Si passò distrattamente una mano tra i capelli nel sentire le risposte della giovane, capendo in verità di averla messa piuttosto a disagio, limitandosi però a ridacchiare leggermente. "Oh. dovrai farci l'abitudine. Sfortunatamente, il tempo da queste parti non è dei migliore. Oh, il sole! Che miraggio!" e parlò con un tono vagamente teatrale nel dire le ultime parole, prima di alzarsi veloce, girandosi verso Amanda e mostrandole il palmo della mano, come a chiederle di aspettare. Qualche minuto dopo, poi, tornò con un piatto in mano, contenente una strana zuppa rossiccia, porgendola subito alla giovane. "Su, su. Mangia. Se non ti senti troppo stanca, poi, potresti farti un bel giretto in centro! Sai, in verità questo tempo sarebbe da osannare." e sospirò poi, quasi rassegnata, scuotendo velocemente la testa. "Potrei farti accompagnare da Zack." sussurrò appena, volgendo veloce lo sguardo da destra a sinistra, più volte "cheee..ovviamente non è qui. Quel ragazzo mi farà impazzire." e nonostante tutto, un sorriso particolarmente dolce le comparì sul volto. "Finito qui, prova a cercarlo nell'armeria, sempre lì è." si passò quindi distrattamente le mani sui vestiti nel tentativo di sistemarli. "Se ve lo chiedete..sì, alto più o meno così" alzò lenta la destra, portandosela circa 10 cm più in alto della sua testa "Capelli sparpagliati, occhi castani, suvvia suvvia. Lo trovi, lo trovi." mosse quindi qualche passo verso l'uscita, ridacchiando appena "Ti lascio -relativamente- in buone mani. Se dovessi servire però mi troverai in libreria." le fece quindi un'occhiolino veloce, uscendo borbottando "Documenti, documenti, sempre documenti" parole che si andarono a perdere per i corridoi dell'istituto.

     
    Top
    .
3 replies since 19/7/2014, 11:37   68 views
  Share  
.