| Mi scuso in anticipo per il mega "pippottone" e l'OT
QUOTE (»Milù Sunshine» {the Lady B} @ 8/10/2013, 21:56) Non mi dà fastidio di leggere che una donna vergine allacci la propria prima relazione (che poi è anche il grande ammmmmmore) con il classico figo che ha avuto millemila donne, se dal romanzo emerge che questo rispecchia una propria volontà. Personalmente non trovo avvilente la cosa in sé: alla fine il passato è passato e in una relazione non conta il numero dei partner precedenti, quanto il modo in cui il partner si comporta con la persona con cui sta insieme. alt, neanche a me da fastidio leggere una cosa del genere. (o meglio, non leggo romance in generale, me ne frega poco) Ma se mi si dice, come nel primo post, che questo è lo standard, che nella maggior parte dei casi la situazione è quella, allora QUESTO lo trovo avvilente.
QUOTE (»Milù Sunshine» {the Lady B} @ 8/10/2013, 21:56) Non credo che sia un discorso religioso, come è emerso nei post precedenti: sono cristiana e questo probabilmente influenza le mie opinioni a riguardo di come gestire la MIA vita, ma non per questo pretendo che, in quello che leggo, i valori dei protagonisti rispecchino i miei valori. Così come non pretendo che le persone intorno a me, che la pensano diversamente da me, si comportino allo stesso modo in cui mi comporto io. La nostra società è basata sul cattolicesimo, non è una cosa che riguarda le scelte private delle persone in ambito religioso. E la società influenza inevitabilmente il pensiero generale e la nostra immagine della donna. E' la nostra stessa morale, credenti o meno ne siamo tutti influenzati. Perciò, chiaramente, emergerà anche dalla letteratura.
QUOTE (»Milù Sunshine» {the Lady B} @ 8/10/2013, 21:56) Alla fine, dal punto di vista privato, non m'interessa quello che la società in generale pensa di me, ma quello che le persone che ho intorno (familiari, amici, e un ipotetico fidanzato se un giorno ne avrò uno) pensano di me. Dare la colpa alla società è facile, ma se ci sono donne che, come nei libri, si isolano dal mondo e si mettono insieme al primo stalker che incontrano solo perché lui si è mostrato gentile nei suoi confronti, in parte è anche colpa loro che, come le protagoniste, si illudono che uno stalker possa trasformarsi improvvisamente in un bravo ragazzo. Purtroppo nella realtà, diversamente che nei romanzi, non succede. Per concludere sono del parere che, nella vita reale, la società conta ma entro certi limiti: in buona parte siamo noi a costruirci il nostro destino. Se vogliamo rispetto dagli altri, dobbiamo essere noi stesse le prime ad avere rispetto per noi stesse. ^^ La società coinvolge me, te, i nostri amici e i nostri parenti. Non è qualcosa "d'altro". Ed è evidente nel tuo pensiero: quello che ti viene detto delle vittime di abusi forma la tua idea di queste persone. O magari la penseresti comunque così in ogni caso, non lo so dire, ma sicuramente è in linea con quello che è il pensiero della "società". In Italia, nel 2013, quasi ogni due giorni una donna è vittima di omicidio di genere, di cui il 75% all'interno della famiglia (sugli omicidi totali, se la vittima è una donna più del 40% delle volte l'assassino è il compagno o un ex, se la vittima è un uomo, la moglie o la ex sono colpevoli in meno del 4% dei casi.[fonte]). Ma non se ne parla, e quando lo si fa è con articoli che colpevolizzano la vittima. E' colpa sua, se l'è cercata. E vittimizzano l'aggressore, povero uomo folle di gelosia. Questo porta noi a vederla così, e anche le stesse future vittime a pensarla così e a sentirsi in colpa, a vergognarsi, a non voler far sapere di avere un compagno violento. Perché probabilmente è colpa loro. Anche le campagne di sensibilizzazione ci presentano donne incapaci di farsi valere, non ci fa pensare che è una cosa che può succedere anche a donne brillanti e intelligenti. E, senza arrivare all'omicidio, solo il 7% delle violenze sessuali vengono denunciate. Questo non è per dire che hai detto una cosa orrenda, hai detto una cosa normalissima, devo farmi forza per non pensare la stessa cosa anch'io perché è una visione molto radicata, proprio perché purtroppo l'unico modo di non essere influenzati dalla società è scegliere una vita eremitica.
QUOTE Se ci si riferisce solo a “stupri o tentativi di stupro”, la percentuale delle donne che si considerano vittime di un reato sale al 26,5 per cento, ma le denunce restano limitate al 4,1 per cento dei casi di violenza. Il 6,6 per cento della popolazione femminile da 16 a 70 anni ha subito forme di violenza sessuale prima dei 16 anni. [fonte] E nonostante questo quando si sente di uno stupro ci si chiede come fosse vestita la ragazza, o se avesse bevuto, perché, di nuovo, probabilmente se la sarà cercata. Per questo, molto più in piccolo, io stessa, da ragazzina, se capitava di venire palpata da vecchietti bavosi che approfittavano della folla, mi sentivo in colpa e mi sentivo sporca, limitandomi a scostarmi nella speranza che nessuno se ne fosse accorto. E non per qualcosa che mi ha messo in testa mia mamma, te l'assicuro, ma per via del "pensiero generale" che mi diceva che ero IO a dovermi vergognare. E quando una ragazza, a scuola (medie? primi anni delle superiori?), ha pensato bene di mollare un sonoro ceffone al ragazzetto che continuava a toccarle il sedere, ha dovuto passare dei bei guai, perché il ragazzo non le aveva mica fatto del male, in fondo! Voleva solo scherzare, poverino! Parlando solo di discriminazione, e non di violenza, anche i migliori hanno pregiudizi inconsci nei confronti delle donne. Ti assicuro che io ho lavorato in una azienda di persone splendide, intelligenti, capaci. Amici, gente che rispetto e a cui voglio bene. Ma purtroppo facevo un lavoro "da maschio". Programmavo, con il computer. Robe da maschi. E il tentativo, costante, per sei anni, è stato quello di cercare di farmi fare cose "più da donna". Tipo la grafica. Che non sapevo fare, ovviamente, non importa che come programmatrice fossi molto più abile di diversi colleghi maschi. A loro venivano affidati progetti, io facevo da tappabuchi dove capitava, o dovevo occuparmi del testing. E quando è arrivata una collega - anch'essa programmatrice - molto bella, il commento comune era che fosse stata assunta per le belle gambe (o commenti più volgari) e molto presto è finita ad essere una sottospecie di segretaria. Per cui non posso proprio pensare che la società sia qualcosa del cui giudizio posso non interessarmi, perché forma il mio giudizio e quello delle persone con cui ho a che fare. Purtroppo non credo che sia molto diverso, in altre parti del mondo. Non riesco ad immaginarmi che ci sia un posto in cui le cose vadano molto meglio. La parità dei sessi è globalmente lontana e la figura della donna è ovunque distorta. Ce ne parlano chiaramente film, fumetti e pubblicità, oltre ai libri, come già detto. Ma se il Global Gender Gap (che comunque va preso con le pinze) ci classifica 80esimi sui 135 paesi considerati, immagino che un po' di miglioramento lo si possa trovare. E non è certo l'unico problema del nostro paese. Io non so se avrò dei figli, ma so che mi sentirei in colpa a crescerli in un posto del genere. E allora perché ci dovrei rimanere io?
XD Detto questo, prometto che ho detto tutto quello che avevo da dire sull'argomento. Spero di non avere offeso nessuno, non ne avevo l'intenzione ma sono argomenti che mi toccano molto e spero di averli affrontati con la dovuta freddezza. |
|