Recensione di Amanti e regine. Il potere delle donne - Benedetta Craveri

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    Recensione di "Amanti e regine. Il potere delle donne"

    Benedetta Craveri

    Cover Amanti e regine. Il potere delle donne


    Informazioni riguardo a "Amanti e regine"


    Titolo: Amanti e regine. Il potere delle donne
    Autore: Benedetta Craveri
    Editore: Adelphi
    Trama: Per secoli è stato predicato che affidare a una donna una qualsivoglia responsabilità di governo fosse «cosa ripugnante alla natura, contumelia a Dio, sovvertimento del retto ordine e di ogni principio di giustizia». Eppure – soprattutto in certi luoghi e tempi della storia, e in particolar modo nella Francia di Antico Regime –, quel potere le donne se lo sono arrogato, vanificando, di fatto, le leggi e le consuetudini che glielo negavano: prima fra tutte Caterina de’ Medici, che per trent’anni riesce a mantenere intatta l’autorità reale. Ma accanto alle regine – e spesso contemporaneamente e in antagonismo con loro – altre donne (le cosiddette «regine di cuori») hanno avuto sugli equilibri politici interni ed esterni alla monarchia francese, nei secoli che precedono la Rivoluzione, una formidabile, per quanto discreta, influenza: le potentissime amanti reali, le quali, per inserirsi negli ingranaggi del potere maschile senza esserne stritolate, dovettero imparare a giocare d’astuzia, a crearsi alleanze, a distribuire favori, a corrompere, a punire – e a uscire di scena al momento giusto. Di alcune di queste donne, amanti o regine – da Anna d’Austria a Maria Antonietta, da Gabrielle d’Estrées a Madame du Barry –, che della loro presunta debolezza hanno fatto uno strumento di dominio, ci racconta la storia Benedetta Craveri, in un’opera che a un solido sapere unisce una rara capacità di narrare.

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :pen: :pen:
    In questo libro, le donne di cui si parla, pur acquistando una certa fama grazie alla loro determinazione, ottengono tutto solo perché riescono ad avvicinarsi al re o fanno parte della famiglia reale. Capisco che a quei tempi girava tutto intorno al re e che dovevi avvicinarti a lui per ottenere notorietà, ma confesso che questo mi fa dubitare dell'effettivo potere di queste donne, o almeno della maggioranza. Alcune regine sono state abbastanza accorte da governare il regno in attesa che il figlio raggiungesse l'età adatta, ma d'altro canto non sono riuscite a conquistare il re abbastanza da evitare che si prendesse delle amanti. Queste amanti a loro volta fanno il diavolo a quattro per tenerselo stretto, ma solo una di queste mi era simpatia. La stessa che ha gettato le basi per l'indipendenza femminile aprendo una scuola dove le bambine potevano imparare un educazione di base. Secondo me è la sola che ha usato la propria influenza sul re per costruire qualcosa di buono e non solo per il proprio tornaconto.
    Parlando di Maria Antonietta, qui su parla di lei come quasi di una martire. Una principessa che non ha mai voluto essere regina e che voleva solo prendersi cura dei figli. Al che io ho pensato "parliamo della stessa regina che ha detto al popolo affamato di mangiare le brioche?" In realtà questo dettaglio non so nemmeno se è vero oppure no, visto che risale alle lezioni di storia delle elementari, ma mi è rimasto impresso. Ovvio che era un essere umano, con tutte le debolezze che comporta, ma la storia non la dipinge come una sovrana buona e giusta, mi sembra. Nemmeno in Lady Oscar si cura del suo popolo come ci si aspetterebbe dal suo ruolo e anzi li guarda dall'alto in basso aspettandosi di essere amata a prescindere.
    Diciamo che il libro non parla del potere delle donne in base a conquiste importanti che hanno avuto risonanza fino ai giorni nostri, quanto piuttosto al potere della seduzione o dell'idea d'intoccabilità.
    Una lettura interessante, che però non mi ha catturato molto.
    Stile di scrittura: pulito e corretto, anche se a me non è risultato molto scorrevole o coinvolgente.
    Consigliato a: perfetto per chi è interessato alla storia francese.
     
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