Recensione di L'insana improvvisazione di Elia Vettorel - Anemone Ledger

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    Recensione di "L'insana improvvisazione di Elia Vettorel"

    Anemone Ledger

    Cover L'insana improvvisazione di Elia Vettorel


    Informazioni riguardo a "L'insana improvvisazione di Elia Vettorel"


    Titolo: L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
    Autore: Anemone Ledger
    Editore: Ermes
    Trama: Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso.
    La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?

    Recensione ed analisi by Paper Moon


    Valutazione: :pen: :ink:
    L'horror non mi ha mai attratto particolarmente, proprio come il giallo, ma se devo essere sincera questo libro sembra più psicologico che altro. Non che abbia letto molti libri appartenenti al genere, ma credevo che "horror" stesse per "spaventoso", invece questo libro non mi ha messo paura.
    Elia Vettorel inizia a raccontare la sua storia allo psicologo del carcere, dov'è finito dopo aver ucciso una ragazza. Da lì la narrazione si sposta nel passato, durante la sua permanenza in orfanotrofio e più indietro ancora, quando sua madre deve fare i conti con un marito che non ama più e non solo. In generale trovo tutto un po' trascurato, dal testo a certi dettagli della storia.
    Ci sono parecchi refusi e qualche errore di grammatica, alcune volte sembra sia stato scritto col t9. Inoltre ci sono parti dove si passa da un anno all'altro senza avvisare in qualche modo, dandomi così una parvenza di disordine, per così dire. Anche il fatto che Elia "sapesse" del lavoro del padre non è spiegato per nulla. A quanto ho capito nessuno lo sapeva a parte Aurora e i colleghi di lui, non c'erano giornali o documenti che lo testimoniassero e non mi sembra che la madre gliel'abbia mai raccontato, quindi come faceva a saperlo? Questa, secondo me, è una grave lacuna logica della storia. Sono arrivata a pensare che fosse solo un'invenzione della sua mente malata per dare un senso al crimine di sua madre, ma allora perché ci sono parti ambientate decenni prima dal punto di vista di sua madre?
    È un libricino non troppo impegnativo, ma devo dire che ci ho messo più del previsto per leggerlo e ora che ho sperimentato l'horror posso confermare che non fa per me. Questo non toglie che possa piacere agli amanti del genere, visto che su amazon ci sono parecchie recensioni a 5 stelle.
    Stile di scrittura: trascurato.
    Consigliato a: onestamente non saprei a chi consigliarlo, visto che non fa molto "orrore"... Agli amanti dei psicologici, forse...?
     
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    Inserisco in lista recensioni ;)
     
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