Sala Concerti

Natasha "Ice" Shadrick


Cammino nervosamente verso la Sala Concerti, irata contro quell'idiota del mio capo, se non sapessi che è un'Archivista fidato, darei il suo nome al mio contatto. Un paio di giorni ed addio Michael.
Finalmente raggiungo la mia destinazione, non presto attenzione a nessuno mentre entro e mi siedo in ultima fila pronta a rilassarmi. Scoccò solo una veloce occhiata alla camicia bianca seduta al mio fianco prima di chiudere gli occhi e tentare di cacciare ogni mio pensiero.

Cassandra Psyche Seeyr

Vedere tutti quanti insieme qui fuori mi fa venire un'ansia tremenda.
E' palese che io non sia fatta per stare nella Società. Lo sapeva l'Insorgenza, l'ho sempre saputo io, ma come al solito il bene comune è al di sopra del volere di uno.
Mia cugina è scappata dall'Oria e vogliono che la trovi, non sanno se sia a Central, è solo un punto di partenza.
Ma non posso trovare assolutamente nessuno in mondo che non conosco, che non comprendo.
In questo mare tutto uguale in cui cerco di confondermi, una voce fuori dal coro attira subito l'attenzione. Così la mia attenzione viene attratta da una camicia bianca fra decine blu che entra in quella che mi hanno indicato come Sala Concerti.
Avvicinarmi sarebbe da incoscienti, ma anche sradicarmi dalla mia terra e buttarmi in mezzo a questi fantocci lo è stato.

Natasha "Ice" Shadrick


Sento lo sguardo curioso di Camicia-Bianca che mi scruta. Dopo diversi secondi mi decido ad aprire di nuovo gli occhi, passo un secondo in rassegna i volti di coloro che sono attorno a me, per un istante incorcio lo sguardo forse un po' spaesato di una ragazza rossa vicino all'entrata, ma non ci bado troppo concentrandomi sul mio vicino di sedia.
Ci scrutiamo per diversi istanti, ma io non parlo. Se vorrà conversare, dovrà essere lui a fare il primo passo.

Natasha "Ice" Shadrick

Ah, si è deciso a parlare, allora. Certo, non è esattamente bravo nei primi approcci. Non ha la minima idea della persona a cui sta parlando.
"Ma davvero?", rispondo guardandolo con occhi di ghiaccio. "Allora sarà stata la mia immaginazione a farmi sentire il tuo sguardo addosso per tutto questo tempo, no?".
Lo sto sfidando apertamente, vediamo se ha il coraggio di tenermi testa.

Cassandra Psyche Seeyr

Allungo il collo e vedo il ragazzo dalla camicia bianca sedersi, subito imitato da un'altra cittadina. Sembra così diversa da me da adattarsi perfettamente a questo mondo fasullo.
Mi guarda prima uno, poi l'altra e subito mi ritraggo.
Quando torno a guardare lui le sta dicendo qualcosa a proposito della maleducazione, ma lei lo fissa, non capisco se abbia capito o meno.
Il ragazzo mi guarda di nuovo. Stavolta non mi muovo, sembrerebbe troppo strano.
Uno degli operai mi chiede se mi devo sedere e, capendo di aver attirato troppi occhi su di me, mi eclisso in fondo alla stanza.
Ho perso di vista i due, ma non sono sicura che loro abbiano fatto altrettanto con me.

Cassandra Psyche Seeyr

La musica inizia, ma sapendo già cosa sentirò non sono interessata a prestare la minima attenzione.
Mi guardo intorno: le uniche persone che non stanno ascoltando sono i due che ho visto io. Ora sono vicini, come se avessero qualcosa da nascondere.
Lui percorre la sala con gli occhi, penso che mi stia cercando. nascondermi sarebbe impossibile dato il colore dei miei capelli, ma farmi beccare a fissarli sarebbe pericoloso, così mi costringo a fissare la nuca di un operaio davanti a me.
Non devo farmi scoprire, quindi provo a mantenere un basso profilo, ma forse farmi avvicinare da loro potrebbe essermi utile.

Shane Tucker

Passare il sabato sera alla Sala Concerti non era una prospettiva allettante, ma sicuramente meglio degli altri posti. Non che ci fosse una grande scelta di cose da fare....e comunque, Shane sarebbe stato controllato in qualunque posto sarebbe andato, quindi meglio sceglierne uno a caso.
Quando arrivò, decise di sedersi nelle file dietro, dove avrebbe potuto sedersi indisturbato a pensare agli affari propri. C'era un posto vuoto, vicino a un tizio vestito di bianco e una ragazza.
Si fece spazio, sedendosi accanto a loro. "Non è occupato vero?" chiese loro sbrigativamente, ma senza attendere la risposta. Si accomodò, annoiato.

Natasha "Ice" Shadrick


"Già", sussurro senza quasi muovere le labbra. "Sembra molto interessata a noi due e non è brava a dissimulare...".
"Non è occupato, vero?", m'interrompe una voce maschile al mio fianco. Giro di scatto la testa, scoccando un'occhiataccia al nuovo arrivato che però sembra incurante di tutto. Lo squadro ancora per qualche secondo, per poi tornare a rivolgermi a Camicia-Bianca.
Seccata per la nuova mancanza di privacy, gli sussurro: "Be', che ne dici di andare a salutare la nostra nuova amica?".
Mi alzo senza aspettare una sua risposta, camminando velocemente verso la Rossa. Ho paura che sia un'Insorgente e da come fissava Camicia-Bianca, anche lui potrebbe esserlo. Ci andrò cauta, ma se ha qualche informazione utile, devo averla subito.

Natasha "Ice" Shadrick


Siamo vicini, sento distintamente i nostri respiri incrociarsi.
"Da ora, forse", mormoro sporgendomi verso il suo orecchio, è più alto di me di una decina di centimetri, ma non mi è difficile allungare il collo. "Dipende da diversi fattori". Il mio tono lascia supporre che io sappia molto più di quanto dica. Il che è piuttosto vero, anche se sto azzardando con lui.
Con la coda dell'occhio vedo diversi operai guardarci incuriositi, probabilmente anche la Rossa lo sta facendo, ma è esattamente alle mie spalle e non posso vederla. Poco male, molti sanno che sono una Single, creeranno loro una giustificazione al mio atteggiamento e sono sicura che nessuno sia riuscito a sentirmi.
Mi allontano di mezzo passo e allungo una mano verso Camicia-Bianca. "In ogni caso, piacere, puoi chiamarmi Ice".