Recensione di Il canto del sangue (L'ombra del corvo #1) - Anthony Ryan

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  1. chloe.r
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    Recensione Il Canto del Sangue – L’ombra del corvo #1
    Anthony Ryan

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    Informazioni riguardo al libro Il Canto del Sangue


    Titolo: Il Canto del Sangue
    Saga: Il Canto del Sangue #1
    Autore: Anthony Ryan
    Editore: Fanucci
    Trama Il Canto del Sangue : Dopo la morte della madre, l’undicenne Vaelin Al Sorna viene portato dal padre alla Casa del Sesto Ordine, una confraternita di guerrieri devoti alla Fede. Pur sentendosi tradito, la sua tempra lo aiuta ad affrontare l’addestramento e le terribili prove a cui tutti i membri dell’Ordine vengono sottoposti. Per Vaelin e i suoi fratelli, il futuro ha in serbo molte battaglie.
    Tra segreti e complotti, Vaelin dovrà fare i conti con il canto misterioso che lo guida, lo avverte del pericolo, lo rende immune alla fatica, sensibile alle voci della foresta. Il canto è un dono del Buio, non proviene da nessuna parte e non può essere insegnato: solo occorre affinarne il controllo, perfezionarlo e presto gli rivelerà che la verità può tagliare più a fondo di ogni spada.

    Recensione ed analisi



    Valutazione Il canto del sangue valutazione 9/10.

    Era da tempo che avevo in attesa questo romanzo e non avevo letto nient’altro dell’autore: il canto del sangue, del resto, è stato pubblicato come self publishing nel 2011. Dopo il successo riscontrato, è stato acquistato da un’importante casa editrice, e tradotto in diverse lingue.

    Il successo di questo esordio eccezionale, secondo me, deriva da diversi elementi: una bella trama, un’ambientazione molto curata, e soprattutto la fluidità della narrazione.
    Coinvolgente al punto giusto, la storia pur essendo articolata e complessa, è raccontata in maniera diretta e ti appassiona attraverso azione, avventura e misteri.

    Il romanzo è un fantasy di ambientazione pseudo medievale con elementi di magia. Questa magia, il buio, si presenta come un elemento istintivo e primordiale: non ci sono scuole, non c’è nessuno a guidare chi è dotato di un dono.
    Il mondo che troveremo sarà sconvolto da guerre portate avanti sotto la bandiera della fede e
    forse mosse da tutt'altri interessi.


    La storia
    Protagonista indiscusso degli avvenimenti è Vaelin al Sorna che seguiamo dalla sua infanzia fino alla sua giovinezza.
    Il racconto, a mio parere, parte bene sin dall’inizio, l’espediente narrativo è quello delle cronache redatte dallo storico dell’impero alpirano, avversario del regno di Vaelin al Sorna, che sta accompagnando Vaelin stesso - Uccisore della Speranza- verso un combattimento.
    Lo storico Verniers non riesce a non chiedere, all’uomo leggendario che ha di fronte, gli ultimi avvenimenti storici narrati dal suo punto di vista.

    Nella prima parte, al centro degli eventi, c’è questa sorta di scuola di guerra allestita dal sesto ordine della fede, nella quale Vaelin vive la sua tarda infanzia e adolescenza.
    Negli anni di addestramento Vaelin dovrà affrontare delle prove difficili ed estremamente pericolose. Durante quegli anni nasceranno delle importanti amicizie.
    E’ attraverso gli occhi di Vaelin che conosceremo e vedremo evolvere sia se stesso che gli amici che lo circondano.
    Dopo essere diventato un confratello, Vaelin, ci condurrà abilmente nei giochi della politica, della magia e degli intrighi attraverso un gioco di flashback. Anthony Ryan sarà così abile da chiudere il cerchio degli eventi soltanto alla fine.

    I personaggi. Vaelin al Sorna: La lealtà è la nostra forza.
    Il protagonista indiscusso del romanzo è tratteggiato splendidamente. Ed è un personaggio che affascina. Accetta gli avvenimenti della sua vita, ma non in maniera passiva, attraversandoli con coraggio e senza molte esitazioni.
    Vedremo tutto prima con gli occhi di un bambino e, a mano a mano che Vaelin crescerà, coglieremo la sua diversa prospettiva: da bambino ad adolescente, poi giovane e poi uomo.
    Condivideremo con lui la sua rabbia, la sua tristezza, la sua fede, la capacità di ascoltare, capire gli altri e di guidarli.
    E soprattutto rimarremo affascinati dalla sua lealtà.
    Ecco, forse uno degli appunti che si può fare è che Vaelin è un po’ troppo. Ma non potrà non piacervi ;)
    Un altro appunto è che, poiché tutta l’attenzione è centrata su Vaelin, gli altri personaggi, a parte gli animali, non sono completamente messi a fuoco.
    Forse a chi l’ha letto sembrerà una cosa a margine, ma secondo me, infatti, sono splendidamente descritti gli animali, nel loro rapporto con Vaelin: Graffio il mastino, il lupo e soprattutto il cavallo Sputo che con la sua “indipendenza” è il vero spirito libero della storia.

    Le mie impressioni
    Bello, fluido, ricco di atmosfere suggestive.
    Non è uno di quei romanzi da cui non riesci proprio a staccarti, ma uno di quelli a cui vuoi tornare, in ogni momento di tranquillità che hai, per rientrare nel mondo che l’autore ha creato . Soprattutto nella seconda parte non mancherà la curiosità di dipanare tutti i misteri legati alle varie vicende.


    Stile di scrittura: A parte due o tre frammenti riportati dallo storico Verniers, il romanzo, redatto in terza persona, è narrato tutto dalla prospettiva di Vaelin Al Sorna. La scelta è abbastanza coraggiosa per un libro di più di 800 pagine, ma l’autore riesce comunque a mantenere vivo l’interesse del lettore.
    La prima parte è temporalmente lineare e segue tutta l’infanzia e la giovinezza di Vaelin al sesto ordine. Nella seconda parte invece ci sono diversi salti temporali che, da una parte, mantengono alta la suspense, ma dall’altra non permettono di allentare l’attenzione.
    Posso aggiungere che all’inizio della lettura ho faticato molto con i nomi di luoghi e personaggi (anche mesi e giorni della settimana hanno un nome diverso), ma poi questo aspetto passa in secondo piano e si prende familiarità con la storia e il mondo in cui ci porta l’autore.

    Consigliato a: Lo consiglio agli amanti del genere. Alcune tematiche trattate forse non lo rendono particolarmente adatto ad un pubblico molto giovane. Questo lo dico più che altro perché sono spesso presenti, tra le righe, riflessioni su fede, politica, vita e morte.
    Pur essendoci molte situazioni di battaglia e combattimenti, potenzialmente violenti, l’attenzione non si focalizza mai su scene cruente che anzi, vengono presentate in maniera sfumata, come a margine del percorso di Vaelin.


    Infine vi dico: che sudata.. :ehm: si legge bene, ma non è stato facile recensirlo.. :sasa:

    Edited by Pagi79 - 1/2/2022, 16:53
     
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