Pandemonium

Ascoltai ciò che Jace ebbe da dire, incrociando le braccia al petto istintivamente nell'osservare quella ragazza che, oramai era evidente, poteva essere tutto meno che una mondana. "Se non possiamo portarla con noi, è inutile restare qui. E' solo tempo perso." dissi, rivolgendomi sia a Isabelle che a Jace, prima di lanciare un'occhiata a Clary, andando a rispondere alla sua domanda "Qualcuno che, se dovesse esser interessato, potresti incontrare anche molto presto." e nel dir ciò lanciai un'ultima occhiata al mio parabatai, come a chiedergli indirettamente di venire con me e mia sorella, mentre presi a seguire quest'ultima, diretto verso l'istituto.

«Tu hai mai avuto a che fare con i demoni, ragazzina? Te ne sei andata in giro con gli stregoni? Hai parlato con i Figli della Notte? » a quella domanda la ragazza sembrò spaventata e nello stesso modo confusa , aveva qualcosa di strano, non era una semplice mondana ma qualcosa di più . I graffi del demone stavano cominciando a darmi fastidio così raggiunsi l'uscita e mi mi incamminai verso l'istituto con Isabelle ed Alec .

I tre ragazzi si diressero verso l'uscita. Non volevo seguirli, ma qualcosa mi attirava in quel ragazzo che chiamavano Jace. Fuori dal Pandemonium la strada era deserta. Non avevo a portata di mano l'orologio ma dovevano essere all'incirca le quattro o le cinque di mattina. Arrivammo davanti ad un edificio che sembrava essere una chiesa, per tutto il tragitto ero rimasta in silenzio, non sapevo in che razza di guaio mi fossi cacciata o che tipo di persone stavo seguendo. La mia mente vagava alla ricerca di ogni possibile spiegazione di ciò che era accaduto all'interno del Pandemonium. La ragazza continuava ad essere sorpresa del fatto che io potessi vederli, ma ancora non riuscivo a spiegarmi che cosa loro fossero. Perchè non avrei dovuto vederli? Erano umani, o almeno lo sembravano. Che fossero dei fantasmi? Non riuscivo a trovare una spiegazione logica di tutto ciò.

Quella sera il pandemonium era più pieno del solito, non che io ci vada sempre, ma quel giorno la coda fuori sembrava che non finisse mai. Non capivo Clary cosa ci trovasse di bello in quel posto, a me personalmente non piaceva, lei invece sembrava che ci tenesse tanto così fino alla fine decisi di andare con lei . Fortunatamente la musica non era male.
"Direi che questa sera il DJ sta facendo un ottimo lavoro, non ti pare?" dissi a Clary ma lei non sentii così alzai la voce cercando di farmi sentire e gli dissi " vado a prendere qualcosa da bere, torno subito" mi allontanai cercando di farmi strada tra la folla. Quando tornai, lei non c'era più, mi guardai attorno cercando di vedere la sua chioma di capelli rossi ma non la vidii...sicuramente sarà uscita dal locale per prendere un pò d'aria pensai. Uscii dal locale e mi guardai attorno, non era neanche là, presi il telefono e la chiamai , non rispondeva, dopo tanti tentavi decisi di lasciargli un messaggio alla sua segreteria telefonica. " Clary dove sei finita ? Te ne sei andata senza di me? io torno a casa " dissi e mi incamminai verso casa.

Incominciai a sgomitare furiosamente tra la folla; dovevo assolutamente uscire da li.
Il solo pensiero che quei ragazzi stessero cercando di abbordarmi mi faceva mancare l’aria e il panico mi colse.
Il mondano che era con Clary si stava avvicinando rapidamente a una porta di servizio; forse un magazzino; con il bodyguard del locale, di Clary e Luke nessuna traccia.
Decisi di uscire dal locale, quella musica martellante mi stava perforando il cervello. La strada precedentemente affollata ora era deserta, la fredda brezza mi scompigliava i capelli leggermente sudati.
Mi allontanai velocemente dal locale, ripercorrendo le stradine tornai al’ex stazione di polizia.
Alcuni dei ragazzi erano svegli e giocavano pigramente a carte; salutai tutti velocemente e mi diressi vero il l’enorme stanza; un tempo occupata da tante scrivanie; adibita a dormitorio femminile; ricordava vagamente un ostello della gioventù, una lunga stanza grigia percorsa da brande; molte delle quali erano libere; il nostro branco non era numeroso. Mi diressi verso la mia, una grigia brandina in ferro battuto con un vecchia valigia lisa nascosta sotto. Tutti i miei pochi ed essenziali averi erano al suo interno, 5 o 6 Tshirt e qualche paio di pantaloni e felpe, pochi oggetti personali; in caso la mia presenza non fosse più gradita avrei potuto fare i bagagli in meno di 5 minuti.
Sarei mai tornata a fidarmi di qualcuno?