Aerotreno

Alexander Thomas Weyx

Vedo Natasha incamminarsi verso la piattaforma di attesa dopo avermi visto: sicuramente mi ha riconosciuto e, sicuramente, vuole vedere se la seguirò. Vuole vedere se è un caso che sia qui o se ho capito qualcosa e la sto pedinando.
Cosa fare quindi?
Seguirla e dare ragione ai suoi dubbi o restare qui e fare finta di niente? Ma se devo entrare a far parte dell'Insorgenza, sicuramente non posso restare seduto su questa panchina con le mani in mano ad aspettare un colpo di fortuna che ci porti le informazioni di cui abbiamo bisogno per distruggere la ribellione.
Quindi non c'è altra scelta se non quella di fare io il primo passo e seguirla.
Mi sono appena alzato quando vedo la ragazza dai capelli corti, quella sbucata fuori da dietro l'albero, sbracciarsi per richiamare l'attenzione di un paseggero sull'autotreno appena arrivato e il ragazzo incaminarsi verso Natasha.
Resto per un attimo paralizzato, mentre l'indecisione si fa nuovamente strada in me. E mi chiedo per la centesima volta perché non abbia lasciato questo compito ad un altro e abbia accettato subito questa missione: io non sono tagliato per queste cose. Ma so perché l'ho fatto: l'ho fatto per Marie e Tommy.
Rivedere i loro visi nella mente - anche se sempre più sbiaditi - mi da una nuova determinazione.
Raggiungo con passo sicuro Natasha e, mentre le passo a fianco, le sfioro la mano con una lieve carezza.
Con un mezzo sorriso la saluto: "Buona sera, Natasha"
Non attendo la sua risposta e salgo direttamente sull'aerotreno, andando a sedermi negli ultimi posti.
Non ho neanche visto dove siamo diretti... Sempre ammesso che loro dovessero salire su questo aerotreno.

Natasha "Ice" Shadrick


Nate dietro di me esita un attimo nel seguirmi, capisco che la colpa è di qualcosa che ha detto Nicole. Ha parlato di una certa Cassia, cos'è? Un'altra Insorgente? Non stanno rischiando troppo radunando tutti questi giovani a Central?
Alex si è accorto della mia occhiata, l'ho notato, forse sono stata troppo poco naturale nell'allontarmi dal gruppo, ma era meglio non rischiare. Se anche indagasse più a fondo, capirebbe che sono fredda e scostante con tutti e che non amo la compagnia. Ma poi, perché dovrebbe indagare? Non mi sembra di aver mai fatto capire nulla sulla mia fedeltà all'Insorgenza.
Non fasciarti la testa prima di essertela rotta e non creare castelli in aria, mi ripeto. Non posso lasciare che il nervosismo mi attanagli, lucidità è la parola d'ordine. Dubito che sia tutto un caso, ma mostrarmi sospettosa farebbe solo capire che sto nascondendo qualcosa.
Alex mi passa di fianco, salutandomi e chiamandomi per nome. Nate è tanto lontano da me, quasi sicuramente l'ha sentito. Adesso siamo pari, Nicole l'ha chiamato 'Jared' e adesso lui sa che io sono Natasha, non è un gran problema.
Mi affretto verso l'aerotreno. Dato che Alex è circondato da posti vuoti e mi ha salutata, sarebbe strano che non mi sedessi vicino a lui, perciò con un espressione serena e sorridente prendo posto alla sua destra, voltando il capo verso di lui.
"Ciao", lo saluto tranquillamente. "Serata libera o hai cambiato i turni?"

Cassandra Psyche Seeyr


Nicole si sta ancora sbracciando vicino a me. Nate è come incerto verso... Ice, ecco chi manca. E' sull'aerotreno, vicino ad uno sconosciuto. Un funzionario a giudicare da come è vestito.
Chiudo gli occhi un attimo per fare il punto della situazione: io non conosco nessuna di queste persone se non di nome, quindi non so bene come potrei rintracciarle.
Non mi resta altro che salire come se niente fosse con Ice ed il tizio con lui e sperare che gli altri facciano altrettanto.
Se diventeremo amici sarebbe un bene averli vicini. Se si riveleranno dei nemici, avrò il merito di averli tenuti d'occhio.
E poi, in questo modo, potevo vedere da vicino Cassia e, con la complicità di Nicole, arrivare a conoscerla.
Salgo quindi sul mezzo e mi piazzo di fianco ad Ice, facendo un cenno di saluto al suo amico.
"Ciao, sono Psyche, un'amica di Ice. "

Nicole Redgrase

Ebbene siamo tutti sull'aerotreno. Fantastico. Dobbiamo essere cauti, siamo cinque insorgenti e se ci facciamo vedere in giro troppo spesso e troppo uniti potrebbero sospettare di noi, poichè prima non ci conoscevamo neanche. Noto che Jared si è seduto il più lontano possibile da noi, mentre Occhi-di-Ghiaccio, quell'uomo biondo e Psyche sono seduti vicini, e quest'ultima si sta presentando al Biondino.
Mi volto verso Cassia."Voglio presentarti una persona". Prima che possa rispondere, la prendo per un braccio, ci alziamo e mi dirigo verso Jared. "Jared, lei è Cassia, una mia cara amica."

Alexander Thomas Weyx

Vedo Natasha entrare e dirigersi verso di me.
Bene. Ora devo solo capire come fare per fare in modo che lei si fidi di me e mi parli dell'Insorgenza.
Abbozzo un sorriso mentre si siede vicino a me.
"Ciao. Serata libero o hai cambiato i turni?" mi chiede.
Prima che possa rispondere, vedo spuntare di fianco a lei la ragazza dai capelli rossi. Sussulto leggermente: ero così concentrato su Natasha che non mi sono accorto della ragazza che si avvicinava a noi.
"Ciao, sono Psyche, un'amica di Ice. "
Un'amica.
Quindi c'è un'alta probabilità che faccia parte anche lei dell'Insorgenza. Ma se è una sua amica, perché l'ha chiamata con il suo soprannome?
Il sorriso che prima era incerto si fa più ampio e caldo. Non posso permettermi di fare l'antipatico, devo diventare un loro amico.
"E' un piacere conoscerti Psyche - approposito, un nome davvero incantevole. Io sono, diciamo, un conoscente di Ice.", calco bene sul nome e le getto un'occhiata. "Mi chiamo Alex" e porgo la mano a Psyche.

Cassandra Psyche Seeyr

"Cassandra."
Mi volto, è tanto tempo che non mi sento chiamare così, se non da persone che volevano farmi innervosire intenzionalmente.
Incontro gli occhi di Cassia. Non immaginavo mi avrebbe riconosciuta così in fretta, in fondo ci eravamo viste reciprocamente solo in fotografia grazie al nonno.
Ma non posso permettermi di rimanere intontita a guardarla. Abbiamo aspettato 17 anni, può aspettare ancora un po'.
-Cassia. Dammi un minuto, vuoi?
Torno all'amico di Ice. "Grazie, sei gentile. Il mio nome piace tanto anche a me. Alex hai detto? Lo terrò a mente."
Devo scegliere a chi prestare attenzione, ormai il tempo a disposizione è quasi finito. Mi serve Cassia adesso, con Ice possiamo rivederci con calma in un altro momento... magari anche con Nate o Jared o come cavolo si chiama, ma senza tutta questa gente di mezzo.
"Ci vediamo domani Ice? Scegli tu dove, così non hai la scusa per sparire come al solito! "

Natasha "Ice" Shadrick


E' stato un azzardo da parte di Psyche -forse potrei cominciare a chiamarla così-, ma credo che si sia salvata con l'ultima frase. Ha fatto intendere che ci conosciamo da tanto e forse ad Alex basterà. Ma non mi sento ancora del tutto tranquilla.
Mi ha chiamata Ice ed Alex sembra essersi insospettito. Non ha mai sentito il mio soprannome. A casa sono sempre Natasha oppure Nat, il nome Ice l'ho ricevuto a scuola e i compagni che mi hanno seguito l'hanno portato anche al lavoro. Non sono tanto sciocca da usarlo come nome in codice, perciò non ho motivo di preoccuparmi.
Rifletto sulla richiesta di Psyche... domani... No è troppo presto, non possono passare poche ore per incontrarci nuovamente e soprattutto non possiamo mostrarci subito tutti insieme senza destare sospetti... A meno che...
"Domani no, mi dispiace, devo lavorare tutta la giornata, ma per dopodomani non ci sono problemi, anzi se alle quattro vieni con Jared alla Palestra del Distretto Alto*, possiamo provare la nuova parete da scalata che hanno appena installato. Ci eravamo ripromessi di andarci, ma alla fine non abbiamo mai avuto tempo". Sto inventando di sana pianta, l'unica cosa vera è la nuova parete e la mia voglia di arrivare in cima. Non ho idea se loro abbiano mai scalato, ma spero che come prima mi regga il gioco. Ho anche paura che Alex capisca qualcosa, ma non posso fare altrimenti. "Oh, di' anche a Jared che se vuole può portare Nicole. Se non sbaglio anche a lei faceva piacere". Ecco un altro azzardo, non so che pensare di Nicole, ma è ovvio che conosce Jared e ha rivelato che è un'Insorgente senza mezzi termini. Forse anche lei sa qualcosa di utile.
Alle spalle di Psyche vedo una chioma rossa che la guarda stupita.
Ditemi che non è un'altra!, alzo impercettibilmente gli occhi al cielo. Poi la osservo meglio. No. E' di sicuro una Cittadina, avrà diciassette anni e non sembra assolutamente un'Insorgente. Ormai ho imparato a scovarli subito i miei simili. Lei non lo è.
Ho paura che Alex si accorga del mio sguardo, perciò distolgo l'attenzione dai passeggeri e la rivolgo al finestrino al mio fianco. Gli aerotreni sono molto veloci, è risaputo, perciò l'unica cosa che riesco a vedere chiaramente è il Sole che cala sempre più velocemente sugli ultimi edifici della Città. Sento la malinconia attanagliarmi.
Marcus si chiedeva sempre cosa ci fosse oltre Central, oltre le Province Periferiche e ancora oltre quelle Esterne.
Adesso lo sai, Marc? Sei lì ad aspettarmi in questo momento? Arriverò prima o poi, è una promessa.

Alexander Thomas Weyx

Un appuntamento nella palestra del Distretto Alto.
Non posso andarci.
Già Natasha - Ice, mi correggo - credo che sospetti di me: sarebbe strano se comparissi lo stesso giorno e nello stesso luogo in cui hanno concordato davanti a me di vedersi.
Sposto l'attenzione verso di lei. Adesso sta guardando fuori dal finestrino e la sua espressione è diventata impercettibilmente più triste, malinconica: ha lo sguardo perso nel vuoto mentre osserva il paesaggio sfrecciare oltre il vetro e gli angoli della bocca sono leggermente incurvati verso il basso e premute le une contro le altre.
Non c'è altra scelta, devo dirglielo direttamente; non sono mai stato bravo ad ottenere quello che volevo utilizzando metodi subdoli e sotterfugi e sicuramente non sono migliorato negli ultimi cinque minuti. Sono stato sempre un tipo piuttosto diretto.
Ma nonostante questo, decido di prendere un po' di tempo prima e in fondo non voglio essere preso per un maleducato e perciò rispondo alla sua precedente domanda: "Bè, sì, oggi è il mio giorno libero, infatti" mi passo una mano tra i capelli, imbarazzato: come continuare il discorso? "Ma ammetto che non è un caso che sia qui... E ammetto anche che ti stavo seguendo...Non pensare male! Non voglio assolutamente farti niente e non sono di certo un'Anomalia che aspetta solo l'occasione buona per ucciderti!" mi afretto ad aggiungere con un sorriso imbarazzato. Maledizione, con questo mio girarci intorno non arriverò da nessuna parte e poi perché ci giro intorno?! Maledizione : sono un Funzionario, non posso certo aver paura di una ragazzina!
Faccio un respiro profondo e dico questa volta con tono più calmo e misurato: "So che fai parte dell'Insorgenza." stringo le mani a pugno "Voglio entrarci anche io."

Cassandra Psyche Seeyr

Ice finisce di parlare e si volta verso il finestrino, con lo sguardo perso nel vuoto.
Forse non è fredda come vuole far pensare, penso che abbia molta più passione di quanto il suo nome lasci intendere.
So quando una persona ha bisogno di essere lasciata in pace, così mi allontano, ma faccio in tempo a sentire Alex che chiede alla sua amica di entrare nell' Insorgenza.
Mi sono sbagliata? E chi è lei perché le persone vengano a chiederle direttamente di entrare a far parte del movimento?
Non so se tornare indietro, ma Cassia continua a guardarmi, in attesa.
Una cosa per volta, mi dico.
Arrivo da Nicole e Cassia, superando Nate che si è accomodato appena dietro, ma faccio marcia indietro: devo prima portare a termine la missione.
Mi abbasso fino ad arrivare all'altezza del suo orecchio. "Dopodomani alla Palestra del Distretto Alto, con Ice. Portare Nicole è a tua discrezione." Sussurro in modo che solo lui possa sentirmi.
Mi rialzo senza attendere una risposta e faccio un sorriso radioso alle due ragazze.
"Allora, Nate e Nicole, come conoscete mia cugina?"

Nicole Redgrase

"Cassia e Xander, mio cugino, sono vecchi amici...ci conosciamo sin da piccoli.". Sin da quando hanno portato via i miei genitori, quella notte....ricordo ancora le urla, gli abbracci strappati, i singhiozzi, la violenza dei Funzionari...
"Che diavolo stai facendo, Nicole? Lascia scivolare via la rabbia e il dolore. Non è il momento, adesso."Non posso pensarci ora. Non posso lasciarmi prendere dalla tristezza. Mi rendo conto che Jared ha appena fatto una domanda, e mi volto verso di lui. "Ah davvero? Perfetto, io amo scalare. Vediamoci tutti lì dopodomani. Se vuoi puoi venire anche tu, Cassia.". Noto Occhi-di-Ghiaccio che sta guardando malinconicamente fuori dal finestrino. Magari, me ne accorgo solo adesso, ognuno di noi ha perso qualcuno, un proprio caro, a causa della Società. Forse ognuno di noi è in cerca di qualcosa, chi di riscatto, chi di vendetta, chi di una nuova vita, migliore di questo schifo. Proprio come io sono in cerca della mia famiglia, ma soprattutto sono in cerca di quella cosa astratta chiamata libertà, di cui tutti hanno sentito parlare ma di cui nessuno - o quasi - ha mai avuto una prova che esista.